Torna nel primo weekend di primavera, sabato 23 e domenica 24 marzo, la grande festa che il FAI dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per scoprire dei veri e propri tesori nascosti.
Un’esclusiva opportunità di visitare un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.
Tutti i siti visitabili di Terra di lavoro
Nel casertano, grandi protagoniste del week end saranno le città di Carinola, Ventaroli, Aversa, Riardo e Caserta con tredici siti FAI che apriranno le porte ai visitatori. La novità di quest’anno sarà dunque Carinola, l’antica Calenum Romana, che svelerà ben 5 dei suoi tesori. Parliamo di un concentrato di architettura religiosa e civile di grande pregio tra i quali spicca la spendida Cattedrale a quattro navate costruita nell’anno mille dal Vescovo San Bernardo.
Dedicata alla Vergine e a S. Giovanni Battista la cattedrale di Carinola ingloba i resti di un sacello paleocristiano scoperti durante i restauri negli anni 60. All’interno di un arco è stato rinvenuto un mosaico policromo del VI-VlI secolo con croce latina dorata entro un clipeo tondeggiante e le lettere apocalittiche alfa ed omega che ricorda i ben più famosi mosaici delle basiliche di Ravenna. Oltre alla cattedrale saranno aperte la chiesa di Maria Santissima dell’Annunziata e la Basilica di S. Maria in Foro Claudio nonchè il Palazzo Petrucci e Palazzo Marzano rari esempi di architettutra catalana in Italia.
Gli altri beni FAI visitabili a Caserta ed Aversa
A Caserta saranno aperti due siti: la settecentesca Chiesa di Sant’Elena celebre per ospitare le spoglie della santa e la Real Vaccheria e tempietto del SS. Sacramento.
La Vaccheria Reale, oggi sede della Polizia di Stato, risale al 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta. La famiglia reale aveva intenzione di realizzarne una stalla, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla progettazione dell’intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso l’operato dell’architetto Luigi Vanvitelli, come si legge in una lettera al fratello Urbano del 30 ottobre 1753.
L’edificio, a pianta semicircolare, è diviso in due piani, il primo destinato originariamente come magazzini e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le stalle, e tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico.
Anche Aversa avrà ben 5 siti aperti, un cospicuo numero di beni culturali solitamente chiusi al pubblico tra i quali tre chiese (San Rocco, Sant’Antonio e l’Immacolata) e ben due Manicomi: l’Ex Manicomio Civile e il Complesso la Maddalena. Il primo, edificato nel XVI secolo è stato prima un convento di Cappuccini, poi un Lazzaretto durante la terribile peste del 1656 per diventare infine (nell’ottocento) il primo manicomio criminale d’Italia fino al 2015 quando tali strutture furono definitivamente chiuse grazie alla legge Basaglia. Per quanto riguarda il secondo, possiamo dire che la parte più antica coincide con un antico convento risalente all’epoca angioina (1269) insistente a sua volta su una chiesa preesistente. Del 1430 è la costruzione del bel chiostro, ampliato poi da Angelo Orabona, che vi aggiunse il pozzo marmoreo con lo stemma del casato, e fece affrescare le volte dei portici. I Francescani vi risiedettero fino al Marzo del 1813, anno della conversione in manicomio.
Il Parco delle Sorgenti Ferrarelle (Riardo)
Parliamo infine di natura portandovi all’interno del Parco Sorgenti di Riardo, dove la Ferrarelle ha fondato la Masseria delle Sorgenti, azienda agricola biologica.
L’azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all’interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medioevo. Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini, erano meta del soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi e un terreno particolarmente fertile per l’agricoltura. Furono proprio i monaci a chiamare “Le Ferrarelle” quei luoghi disseminati di fonti d’acqua di origine vulcanica. La Masseria oggi svolge un ruolo importante nel territorio, migliorando continuamente i propri standard produttivi e la sostenibilità delle proprie attività. Dunque parliamo di un progetto che vuole rappresentare un esempio virtuoso delle buone pratiche agricole per le altre aziende locali, in modo da creare una rete di imprese che tutelano e valorizzano un patrimonio naturalistico unico.
Per maggiori informazioni sull’evento potete consultare il sito della FAI.