Si accendono i motori della macchina organizzativa che potrebbe consentire alla Città del Foro di diventare la Capitale Italiana Della Cultura 2027. Un traguardo ambizioso e impegnativo che l’amministrazione comunale vuole raggiungere grazie anche alla partecipazione delle associazioni con le quali proprio oggi ha effettuato un primo confronto al Museo Civico del Risorgimento.
Dunque prende corpo quello che potrebbe essere il dossier che ogni città candidata deve presentare e con esso il progetto che il costituendo comitato organizzatore vuole proporre per vincere. Il primo passo da compiere secondo il Sindaco è quello di capire che il titolo di Capitale della Cultura non premia la città più bella ma la città che riesce a presentare il progetto migliore, un progetto capace di portare dei benefici alla città per un lungo termine e che esprima alcune tematiche chiave come ad esempio l’inclusione, la sostenibilità economica ed ambientale.
Cosa è emerso nel corso dell’incontro?
In concreto l’amministrazione comunale, per rendere più interessante il progetto pensava di puntare sull’Appia, l’antica via di collegamento romana oggetto di un ambizioso progetto di valorizzazione da parte del Ministero dei Beni Culturali. Essendo Capua Antica una delle città più importanti presente sul tracciato della Regina Viarum, si potrebbe infatti immaginare la cultura come un percorso, una strada che attraverso le singole tematiche del progetto consentirà ai visitatori della futura capitale di conoscere la nostra storia, il nostro patrimonio culturale e i personaggi che hanno reso celebre la nostra città in Italia e nel mondo.
Basti pensare a tale proposito ad una figura centrale della storia millenaria della Città, la figura di Spartaco amato in tutto il mondo ed entrato nel mito per avere incarnato la figura del difensore della libertà. Un altro tema importante nella storia della città è quello della spiritualità. Questa ultima è testimoniata efficacemente da uno dei suoi monumenti più rappresentativi, il Mitreo, uno dei templi dedicati al Dio Mitra meglio conservati al mondo ma anche dalle vestigia del suo patrimonio immateriale quale il culto delle Matres, il culto di Diana Tifatina e il culto dell’Assunta.
I benefici a lungo termine
Come dicevamo in precedenza una capitale della cultura deve avere anche una strategia che porti benefici a lungo termine, dunque non solo eventi ma anche progetti concreti. A tale proposito si potrebbero citare alcuni progetti già realizzati come la ristrutturazione del Museo Civico del Risorgimento e della Biblioteca Comunale avvenuto proprio poche settimane fa e il recente restilyng di Piazza Malatesta a cura dello street artist Ciambrone. A questi utlimi si aggiungeranno altri progetti che saranno presto cantierizzati come Palazzo Teti che a settembre verrà ristrutturato e messo in sicurezza, oppure il parco urbano dell’Anfiteatro e l’area archeologica di Via degli Orti che verranno riqualificati e resi più fruibili.
Infine l’arma vincente che bisogna mettere in campo per diventare Capitale della Cultura è la collaborazione e la partecipazione. In primis con le associazioni alle quali è stato richiesto di mettere nero su bianco idee ed eventi da proporre ma anche con altre realtà come l’arcivescovato, i comuni limitrofi e la Fondazione di Carditello con i quali si sta discutendo per fare squadra nell’ineteresse comune.