Il 2024 segna il 150° anniversario della nascita di un illustrissimo cittadino curtese, Gioacchino Luigi Mellucci, senza dubbio uno degli ingegneri più importanti e innovativi della storia dell’architettura italiana.
La sua famiglia era di origini nobili inquanto imparentata con i Caracciolo e si è distinta nelle lotte risorgimentali: il padre Pasquale fu sindaco del Comune di Curti e la madre, la baronessa Adele Gaudiosi, era figlia del nobile Pasquale, primo consigliere provinciale di Pomigliano d’Arco.
Nato a Curti, in provincia di Caserta, l’undici gennaio 1874, Mellucci si laureò a Napoli nel 1900 e iniziò subito la sua attività edile, distinguendosi per eleganza e originalità nel fiorente stile Liberty.
Mellucci è stato un ingegnere fuori dal comune le cui innovazioni tecniche, riguardo l’uso del cemento armato, gli consentirono di realizzare edifici ed opere di grandissimo impatto.
La genialità del nostro ingegnere curtese fu tale da permettergli di risolvere esteticamente alcune problematiche strutturali che avevano visto fallire i tentativi di parecchi progettisti suoi contemporanei.
Le opere più rappresentative a Napoli e nel resto d’Italia
Tra le sue prime opere, si ricordano il Grand Hotel Eden e il Gran Caffè Gambrinus a Napoli, la Funicolare di Capri, il Palazzo Mannajuolo in via dei Mille, il Palazzo Buono in via Toledo (futura sede de La Rinascente), l’Hotel Bertolini nel Parco Grifeo di Lamont Young e le Terme di Agnano.
Mellucci collaborò con numerosi architetti e ingegneri dell’epoca, tra cui Pier Luigi Nervi, Giuseppe Mannajuolo, Gio Ponti, Germano Ricciardi, Tancredi Zeni, Pasquale Borrelli e Gaetano Costa.
La sua opera non si limitò alla città di Napoli, ma si estese a livello nazionale, contribuendo alla costruzione di edifici pubblici e privati in diverse città italiane, tra cui Bologna, Firenze, Ischia, Palermo, Ravenna, Milano, Roma, Salerno e Venafro. Tra le sue opere più note, si possono citare la Corte di Cassazione a Roma, il Palazzo Leonetti a Napoli, il Palazzo della Rinascente a Milano, la Prefettura di Ravenna, la Casa del Fascio a Marigliano e lo stadio Artemio Franchi di Firenze.
Mellucci fu anche un imprenditore e un finanziere, ricoprendo la carica di sindaco della Società Finanziaria Italiana di Napoli e della società conserviera Del Gaizo-Santarsiero & Co. Nel 1924 si trasferì con la famiglia nel palazzo che porta il suo nome alla salita del Petraio, al Vomero, da lui progettato. Morì a Napoli il 30 aprile 1942, lasciando un’eredità di opere che testimoniano la sua genialità e la sua versatilità.
Gioacchino Luigi Mellucci è stato un maestro del Liberty, uno stile che ha caratterizzato la città partenopea tra il 1900 e il 1920, conferendole un aspetto moderno e raffinato. Le sue opere sono ancora oggi ammirate e apprezzate da cittadini e visitatori, che ne scoprono la bellezza e la ricchezza di dettagli. Mellucci merita di essere ricordato e celebrato come uno dei protagonisti della storia dell’architettura italiana del Novecento.
Fonti: Enciclopedia Treccani, Wikipedia, Storie di Napoli, Arteliberty, Art Nouveau World, Gazzetta di Napoli, Italia Vola, Memorie del duca S. Castromediano, di Sigismondo Castromediano · 1895, pp. 284.