In questi mesi Santa Maria Capua Vetere sta vivendo un periodo di grande esposizione mediatica grazie ad una serie di sorprendenti ritrovamenti che stanno entusiasmando non solo gli addetti ai lavori ma anche la gente comune e i potenziali visitatori del Circuito dell’antica Capua. Stiamo parlando di un Circuito archeologico di tutto rispetto che comprende 3 siti per un totale di 5 attrattori, vale a dire il Museo dell’Antica Capua, Il Mitreo, l’Anfiteatro Campano, il museo dei Gladiatori e le rovine dell’anfiteatro di Spartaco.
Vorremmo parlare di questo momento magico con il suo direttore, la dottoressa Ida Gennarelli alla quale chiediamo di partire dagli ultimi due ritrovamenti marmorei che erano stati trafugati tanti anni fa e portati illecitamente degli Stati Uniti. Parliamo dunque del ritratto marmoreo dell’imperatore Settimio Severo e la testa di Dioniso.
Gentile Dott.ssa Gennarelli, quanto sono importanti questi ritrovamenti e quando saranno esposti questi reperti?
«Le opere ritrovate giungono in un momento propizio e saranno esposte al pubblico nelle sale del Museo archeologico dell’antica Capua fino al 31 luglio; successivamente saranno esposte definitivamente nelle nuove sale che daranno avvio, con una mostra dedicata alla via Appia, alla sezione romana del museo. Le opere, quindi, riportate nel luogo di origine e sottratte al godimento di pochi, saranno restituite alla fruizione dei molti. E’ questo il senso profondo di questa operazione svolta con determinazione dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che, da oltre 50 anni, opera per tutelare i nostri beni archeologici e storico-artistici, e, come in questo caso, un bene pubblico di straordinaria importanza come il ritratto dell’imperatore Settimio Severo e la testa di Dioniso con alto copricapo, parte di un elegante elemento di arredo di una delle domus della città romana.
Il ritratto, riferibile al terzo tipo, deriva da una immagine raffigurata sulle monete dal 200 d.C.. La testa, che doveva completare un busto, potrebbe essere pertinente sia ad un contesto privato, la cui alta committenza rimarcherebbe i rapporti tra le aristocrazie di Roma e di Capua e le strette connessioni tra il potere centrale e la classe dirigente capuana, da sempre legate da vincoli di amicitia e di conubium, come mostrano iscrizioni e fonti che attestano la presenza a Capua di famiglie influenti, che anche in età severiana rivestono la carica di senatore; sia ad un contesto pubblico della città, come attestano due epigrafi onorarie per l’imperatore Settimio Severo, una delle quali fu posta dai Capuani tra il 193 e il 195 d.C., accanto alla quale sarà esposto questo ritratto»
Un doppio ritrovamento che ha letteralmente entusiasmato gli addetti ai lavori e persino la gente comune dunque! In passato avevamo sentito parlare del ritratto dell’imperatore Settimio Severo e del suo incredibile ritrovamento negli Stati Uniti, ci parla anche del secondo reperto?
«Anche l’altra scultura, che raffigura Dioniso, prenderà posto nel nuovo allestimento museale, in una sala dedicata alle domus dell’antica Capua. Infatti le dimensioni del frammento e il soggetto iconografico permettono di ritenerlo parte di un elemento d’arredo di una prestigiosa dimora della città romana.
La casa, infatti, accoglieva gli ospiti in un ambiente sereno, lontano dai tumulti delle strade, venne concepita come luogo in cui era possibile dedicarsi all’otium, dove la natura addomesticata dei giardini e le stanze di rappresentanza sontuosamente arredate, invitavano proprietari e ospiti a godere la vita, ad essere felici: la scultura ritrovata rappresenta un tipico esempio di questa concezione.
Infatti, il capo di Dioniso è sormontato da un kalathos svasato verso l’alto, che simboleggia la fertilità e l’abbondanza. Il dio dell’ebbrezza e della sensualità, spesso rappresentato imberbe, nudo e coperto da una nebride, in questa scultura è ritratto nella variante caratterizzata da lunghi baffi e barba finemente acconciata, resa secondo uno stile arcaicistico, che conferisce un aspetto virile e solenne al volto. Il viso allungato è delineato da una ricca capigliatura e da due lunghe basette. La bocca è racchiusa da lunghi baffi che si estendono sulla folta barba»
I trend statistici più recenti dei flussi turistici vedono la Campania guadagnare posizioni nella classifica nazionale trainata da Napoli, Pompei e Paestum. Alla luce dei recenti ritrovamenti e delle sue storiche potenzialità a quale ruolo può ambire il Circuito Archeologico dell’Antica Capua nel panorama turistico regionale? In altre parole, vista la straordinaria collezione che dirige, possiamo dire che le possibilità di sviluppo possono essere importanti. Dunque quale futuro possiamo aspettarci per L’antica Capua, e quali sono le strategie e i progetti che avete in mente?
«Il Museo archeologico dell’antica Capua e gli altri siti che compongono il circuito archeologico dell’antica Capua, il Mitreo e l’Anfiteatro con il Museo dei gladiatori,si pongono come luogo privilegiato, in cui il pubblico ha l’opportunità di godere dei monumenti e della vasta area archeologica, di riflettere e di conoscere la storia della città, attraverso le sue significative collezioni e in cui i ricercatori, gli esperti e gli studenti possono confrontarsi e approfondire i tanti temi che l’altera Roma offre allo studio dell’antichità, per ricercare strumenti cognitivi e metodi innovativi per la promozione del patrimonio archeologico del vasto territorio appartenente all’antica Capua. Le attività in programma per il 2022, così come quelle degli scorsi anni, hanno subito modifiche dettate dal particolare momento che stiamo attraversando. Le condizioni legate alla pandemia quindi hanno fatto slittare e a volte annullare le tante attività già concordate con gli stakeholders del territorio.
Ma il contatto con la comunità e con il pubblico non si è interrotto: nel corso del lockdown, infatti, l’attività di comunicazione è stata tenuta viva da un costante aggiornamento dei canali social facebook, twitter e instagram, con contenuti multimediali, foto e info grafiche per supportare e rafforzare la narrazione, che, tra l’altro, ha portato ad un incremento di followers, che ora, con la riapertura dei siti, si è tramutato in termini di incremento dei visitatori.
Particolarmente caro al Museo è il tema è della via Appia, che stiamo portando avanti dal 2017, anno in cui fu inaugurata la mostra itinerante “L’appia ritrovata” di Paolo Rumiz, un tema che è stato sviluppato con il progetto “Appia Felix” promosso dalla DG Musei nell’ambito del MuSST#2 e attuato dalla Direzione regionale Musei Campania. Tale progetto, che ha consentito di elaborare con gli stakeholders azioni di natura strategica e partecipativa, si affianca all’intervento “I segni del Paesaggio: la Via Appia e i castelli della Campania”, attuato dalla Direzione regionale Musei Campania con i Fondi del Piano Operativo complementare (POC) della Regione Campana, che permetterà di ampliare il percorso di visita del museo archeologico dell’antica Capua con una mostra permanente dedicata alla Regina Viarum. Le ricerche e lo studio del patrimonio archeologico sono legate soprattutto ai progetti di restauro e di valorizzazione dell’Anfiteatro campano e del Mitreo, ma anche alle altre iniziative in programma per la prossima primavera.
Nell’area archeologica dell’Anfiteatro anche quest’anno si prevedono i consueti progetti di valorizzazione culturale, gli spettacoli teatrali e musicali e le iniziative legate alla narrazione dei siti del circuito archeologico, con visite e aperture straordinarie, anche serali, organizzate in collaborazione con la Regione Campania, Scabec, il Comune di Santa Maria Capua Vetere e le realtà culturali e associative del territorio. Il Piano annuale delle attività del 2022 prevede un’attenzione particolare al settore educativo, per il quale sono state individuate una pluralità di azioni. Le proposte, incentrate su diverse tematiche, in continuità con quelle degli anni precedenti, hanno stimolato dialogo e confronto. L’obiettivo è quello di ispirare la creatività, sostenere e promuovere la diversità culturale, con particolari progetti di integrazione, aiutare a rigenerare le economie locali e contribuire alla coesione sociale, all’impegno civico e alla promozione dei beni comuni, alla salute e al benessere sociale come le tante iniziative per la promozione dell’inclusione e dell’accessibilità all’arte.
«Di seguito – continua la dottoressa Gennarelli – le principali attività previste dal piano delle attività 2022:
– Piano Strategico Culturale Appia Felix elaborato dalla Direzione regionale Musei della Campania nell’ambito del Programma MUSST#2 “Patrimonio culturale e progetti di sviluppo locale il Piano strategico territoriale “APPIA FELIX”: Organizzazione di una Summer School, per la quale è possibile presentare domanda entro il 5 settembree di un’Appia School con il coinvolgimento delle Università degli Studi DiLBeC, Scuole di specializzazione e degli istituiti scolastici casertani per la promozione della conoscenza della via Appia e del territorio attraversato dall’antico tracciato, seminari formativi e incontri partecipati, supporto organizzativo per l’attivazione Sistema territoriale Appia Felix, supporto nella creazione del piano di gestione e della cabina di regia del Sistema territoriale, banca dati su offerta e domanda turistica, vademecum dell’accoglienza e Piano di comunicazione. Di grande interesse è l’#Appiaday, evento nazionale che ogni anno coinvolge oltre 150mila persone, alla scoperta dei monumenti e della storia del “più grande museo a cielo aperto” del nostro Paese, che quest’anno si svolgerà domenica 2 ottobre. Un intreccio tra archeologia, visite guidate, passeggiate, narrazioni, mostre, eventi online, laboratori per bambini, con decine di appuntamenti nei comuni casertani attraversati dalla Regina Viarum, il coinvolgimento di numerose istituzioni, enti e associazioni e migliaia di visitatori, che animeranno il territorio testimoniando i valori culturali e sociali della via Appia. Appia Day ha rafforzato l’identificazione del brand identity che ha generato particolare interesse nel MiC e nella Regione Campania per una sperimentazione territoriale funzionale alla costruzione di buone pratiche replicabili. Il superamento della concezione dei monumenti antichi chiusi nel recinto è stato realizzato attraverso la mission di Appia Day, che vede il patrimonio archeologico come principio regolatore dell’intero sistema urbano, rinnovata sicuramente anche per l’edizione del 2022.
– Progetto “L’Appia si racconta” e mostra permanente “I segni del Paesaggio: Appia e Capua” al Museo archeologico dell’antica Capua, che amplierà il percorso museale attraverso l’allestimento di cinque nuove sale. Il progetto si svilupperà lungo l’antico tracciato coinvolgendo altri musei del territorio e in particolare quelli afferenti alla Direzione regionale Musei Campania quali il Museo archeologico di Calatia, il Museo archeologico di Teanum Sidicinum e il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino. La mostra vedrà realizzati e potenziati gli allestimenti espositivi tradizionali che saranno accompagnati da narrazioni, visite immersive e realizzazioni in 3D che illustrano il percorso della strada, raffigurata nella Tabula Peutingeriana, copia di una antica carta romana, che mostra le vie militari dell’impero romano, descritta dalle fonti antiche e dai viaggiatori moderni. Cippi miliari, monumenti, iscrizioni, ricche domus e monumentali sepolture rappresentano i testimoni parlanti della sua lunga storia. A simboleggiare la straordinaria fertilità dell’Ager Campanus, profondamente inciso dai segni della centuriazione romana e attraversato dalla via Appia, sarà la statua del Trittolemo, unico esemplare a tutto tondo finora noto dell’eroe ateniese cui Demetra donò un carro alato su cui sorvolò il mondo seminando il grano. L’evento è rivolto a tutti i tipi di pubblico.
– Progetto “HortiCultura”, sostenuto dall’impresa sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile con Terra Felix e Legambiente Geofilos che esalterà le peculiarità storiche ed archeologiche del sito, con approfondimenti sulla vita quotidiana dei gladiatori e sull’attività agricola della Campania Felix con un orto didattico che coinvolgerà alunni di scuola primaria e permetterà la realizzazione di attività sociali ed educative innovative, volte alla promozione di orti didattici museali;
– E’ in corso un partenariato per il progetto “Surus, percorso didattico-educativo tra archeologia e musica” da svolgersi nella ludoteca museale “Arteteca”;
– Progetto “Accolti e Attivi” che offre la possibilità ai beneficiari dei Progetti SPRAR/SIPROIMI, gestiti dalla Cooperativa Solidarci, di svolgere tirocini presso l’Anfiteatro campano e il Museo archeologico dell’antica Capua;
– Adesione alle principali Giornate mondiali ed internazionali con iniziative significative e di spessore culturale, rivolte a tutti i tipi di pubblico. Un’occasione per informare le persone su questioni importanti, per mobilitare la società nell’incanalare le risorse nei problemi globali e per celebrare e rafforzare i momenti principali dell’umanità;
– Nell’ambito del Piano di valorizzazione annuale saranno realizzate le consuete attività che con aperture straordinarie del sito con eventi e spettacoli;
-Proseguiranno le attività di studio e di confronto sulle metodologie di valorizzazione e di conservazione del patrimonio con i rapporti internazionali instaurati con la Delegazione del Centro di Restauro della Repubblica Uzbeka;
– Collaborazione con le Università per l’attuazione di tirocini formativi. La proposta si rivolge a studenti universitari o iscritti a Master e corsi di specializzazione in materie afferenti al patrimonio storico-artistico dei propri musei e delle realtà territoriali;
– Pillole della conoscenza: attività digitali e narrazioni dedicate ai bambini anche con disabilità, rivolte anche alle Istituzioni Scolastiche Statali di ogni ordine e grado, allo scopo di rinvigorire motivazioni e affezioni alla vita della realtà sociale circostante, attivando curiosità e attitudine di collaborazione, integrando conoscenze, valorizzando stili cognitivi, liberando intelligenze individuali nella piena realizzazione delle proprie potenzialità attitudinali e nella prospettiva di patti generazionali che trovino l’intera realtà sociale partecipe di un processo di condivisione democratica»
In questi ultimi anni l’abbiamo vista protagonista di molte iniziative davvero molto interessanti come il progetto Horticultura, La ludoteca museale e il progetto Appia Regina Viarum. Considerando che nel 2023 concluderà il suo mandato come direttore del Museo dell’Antica Capua, può dire ai nostri lettori qual è il progetto realizzato che più la inorgoglisce, e quale tra quelli in fase di realizzazione in cui lei pone maggiori aspettative?
«Sono orgogliosa innanzitutto di essere il direttore di uno dei siti più importanti del patrimonio archeologico del Paese, che merita quanto prima di essere annoverato tra gli istituti autonomi del Ministero della Cultura, sia per l’importanza storica che per la monumentalità dei suoi prestigiosi avanzi: l’Anfiteatro Campano è uno degli esempi più rappresentativi nel panorama degli edifici pubblici dedicati agli spettacoli, unico per la presenza di busti con le divinità, utilizzati al posto della numerazione per indirizzare il pubblico verso la cavea e per la straordinaria conservazione dei suoi sotterranei. E ancora: per la rarità e la buona conservazione degli apparati decorativi del Mitreo, uno dei più antichi luoghi di culto mitraico d’Occidente.
Sono particolarmente felice di aver aperto le porte a tutti coloro che hanno inteso il Museo come centro diffusore della conoscenza, non solo come luogo di conservazione, ma anche di accoglienza, di condivisione, di progettazione e di sperimentazione di nuovi dialoghi. Sono orgogliosa di aver ospitato le persone più fragili, con progetti dedicati ai bambini sia con l’istituzione della Ludoteca museale “Arteteca”, nata per contrastare la povertà educativa e sia con il progetto “Horticultura”,finanziato dall’impresa sociale“Con i Bambini” – Soggetto attuatore del “Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile”, con il quale abbiamo realizzato orti didattici con gli studenti nel Museo archeologico dell’antica Capua. E ancora, felice di aver potuto realizzare con Solidarci un progetto dedicato alla cura del verde dell’Anfiteatro con i nostri fratelli rifugiati politici, dando loro la possibilità di diventare autonomi, rendendo così possibile una vera integrazione nel tessuto sociale»
Il Museo dei Gladiatori rappresenta un unicum in tutto il mondo. Considerando il successo che recentemente ha avuto al MANN la mostra dedicata proprio ai Gladiatori pensate che potrebbe essere in qualche modo esportata anche a Santa Maria Capua Vetere?
«Non escludo una nuova collaborazione internazionale, come già avvenuto con la mostra presentata a Basilea nel settembre del 2019, che ha avuto il suo seguito a Napoli ad aprile 2021 con “Gladiatori al Mann” e che ha visto il fattivo coinvolgimento del nostro Museo con l’esposizione di rilievi marmorei, che possa presentare gli aspetti socio-politici legati al mondo dei gladiatori dell’impero romano, magari insieme al Colosseo, considerati i nessi storici le due città romane e i rapporti di collaborazione con il Parco e con l’Istituto Archeologico Germanico di Roma»
Un’ultima domanda: Lei che è una professionista di beni culturali quali consigli darebbe ad un giovane che sogna fare il suo mestiere?
«Il consiglio che mi sento di dare è quello di studiare, di formarsi, di leggere e di viaggiare tanto, mantenendo sempre viva la curiosità nei confronti di ciò che ci circonda e, non ultimo, di avere il coraggio di portare avanti le proprie idee»